Quando il “cattivo” è il ciclista
Dopo la “provocazione” del 24 giugno scorso (è lo stesso quotidiano di via Baruzzi a definirlo così), ovvero l’articolo “Il falso buonismo della bicicletta” a firma del prof. Cammarano, su cui ci siamo già espressi , il Corriere di Bologna è ritornato venerdì scorso sull’argomento bicicletta, con un bel reportage a firma di Daniela Corneo grazie al quale apprendiamo che ci sono, “(non tutti, per carità)”, numerosi ciclisti che vanno sotto i portici, girano contromano, parlano al telefono. Ricordiamo qui per completezza, che ci sono anche quelli che si muovono a luci spente nella notte e quelli che girano guidando con una mano sola perchè fumano o perchè, se piove, usano l’ombrello. Per non parlare di quei genitori snaturati che portano i figli a scuola con la bicicletta.
Apprendiamo inoltre che le piste ciclabili a Bologna sono trascurate e cancellate, anche se l’assessore alla mobilità Maurizio Zamboni (al quale ci siamo rivolti tempo fa) “le ha sempre messe tra le priorità per migliorare la viabilità”. Ringraziamo davvero il Corriere di Bologna per questo “Quando il cattivo è il ciclista”, che supponiamo essere il primo di una serie di reportage dedicati alla mobilità in città. I prossimi titoli li possiamo immaginare:
- quando il “cattivo” è il pedone
- quando il “cattivo” è il motociclista
- quando il “cattivo” è l’automobilista
- quando il “cattivo” è il pattinatore
- quando il “cattivo” è camionista
- quando il “cattivo” è l’autista del bus
- quando il “cattivo” è la donna al volante (pericolo costante!)
e via cattiveggiando.