L’altra faccia del Velib di Cristina Rosati
“Vi mostriamo noi il vero volto di Velib!” A dirlo i lavoratori dell’azienda che si occupa della manutenzione delle biciclette pubbliche. Sono circa in trecento i salariati di Cyclocity, un ramo del gruppo JCDecaux a cui è affidato dal comune di Parigi tutto il sistema Velib. In otto giorni i lavoratori di Cyclocity hanno scioperato due volte. Le motivazioni sono strettamente salariali: un turno di sette ore è pagato 900 euro e la richiesta è di 300 euro di aumento. A questo si aggiunge, secondo quanto denunciano i sindacati, la poca sicurezza (camion per il recupero dei Velib non adatti) e le condizioni difficili sul lavoro (le biciclette e i materiali di ricambio sono pesanti da trasportare).
Questo sciopero porta a ragionare su quanto il sistema Velib possa portare a notevoli introiti economici che, in questo caso, sono per lo più assorbiti dall’azienda principale. Giusto per dare un po’ di cifre, le biciclette in servizio ad oggi sono circa 20.000, più di 200.000 gli abbonati e nel suo primo anno di vita il Comune ha incassato 20 milioni di euro.
Questo sciopero porta a ragionare su quanto il sistema Velib possa portare a notevoli introiti economici che, in questo caso, sono per lo più assorbiti dall’azienda principale. Giusto per dare un po’ di cifre, le biciclette in servizio ad oggi sono circa 20.000, più di 200.000 gli abbonati e nel suo primo anno di vita il Comune ha incassato 20 milioni di euro.