Rallenta di Benedetta Aledda
La critical mass bolognese ha scelto il silenzio per ricordare Paride Emiliano Idda, il ragazzo di 24 anni investito da un’auto mentre pedalava in via Saragozza. Senza dare troppo peso all’aria gelida, nel pomeriggio di sabato 14 febbraio, una ventina di cicliste e ciclisti sono partiti da piazza del Nettuno, il luogo solito di incontro per la pedalata collettiva. In via Saragozza, poco prima della porta, davanti al traffico rallentato dalle biciclette e dai pattini, un automobilista, all’apparenza giovane e consumato, scatenava e imbrigliava a ripetizione i cavalli del suo motore, pretendendo che gli venisse lasciata subito via libera.
“Guarda che questo è un funerale“, provava a spiegargli un poeta sui pedali, e quello, per tutta risposta, appena la carreggiata si è fatta più larga, ha dato un’accelerata brusca e rumorosa e ha tagliato la strada al gruppo che viaggiava a forza di motori umani, passando di corsa sulle strisce pedonali che uniscono portico e portico.
Oltre il cassero, sull’asfalto del primo tratto di via Saragozza fuori porta, c’era ancora la scritta “RALLENTA”, invito al buon senso, tracciata due giorni prima dagli amici di Paride proprio nel punto in cui, la sera di domenica 8 febbraio, è stato investito da un’auto guidata da un altro ragazzo. C’era ancora anche la ghost bike, assicurata giovedì mattina con un lucchetto rosa. Qualcuno, nel frattempo, ha aggiunto una catena più grossa, gialla come la bici di Paride.
“Guarda che questo è un funerale“, provava a spiegargli un poeta sui pedali, e quello, per tutta risposta, appena la carreggiata si è fatta più larga, ha dato un’accelerata brusca e rumorosa e ha tagliato la strada al gruppo che viaggiava a forza di motori umani, passando di corsa sulle strisce pedonali che uniscono portico e portico.
Oltre il cassero, sull’asfalto del primo tratto di via Saragozza fuori porta, c’era ancora la scritta “RALLENTA”, invito al buon senso, tracciata due giorni prima dagli amici di Paride proprio nel punto in cui, la sera di domenica 8 febbraio, è stato investito da un’auto guidata da un altro ragazzo. C’era ancora anche la ghost bike, assicurata giovedì mattina con un lucchetto rosa. Qualcuno, nel frattempo, ha aggiunto una catena più grossa, gialla come la bici di Paride.