Elogio della dinamo e dell’eolico
Di solito funziona solo nei primi mesi dopo l’acquisto, però quando funziona fa meraviglie: trasforma una piccola parte dell’energia meccanica prodotta pedalando in luce (e calore, ma questo è meno meraviglioso, anzi è un difetto). Con la dinamo, la bici si trasforma in un minuscolo generatore elettrico, pulito e utilissimo. Quei due puntini luminosi, rosso dietro e bianco davanti, si vedono da lontano e possono salvare la pelle. Ma non è di sicurezza che voglio parlare, è invece proprio della generazione elettrica in sé.
Nei giorni scorsi è stata diffusa con gran pompa la notizia che in Italia faremo quattro centrali atomiche e che queste complicatissime strutture tecnologiche cominceranno a produrre elettricità “già” dal 2020.
In verità noi che andiamo in bicicletta sappiamo che non c’è alcun bisogno di centrali atomiche perché abbiamo già le dinamo, quelle delle biciclette, ma soprattutto quelle enormemente più grandi, ma sorprendente simili alle nostre, che stanno in cima ai pali bianchi dei generatori eolici. Lassù chi pedala è il vento, l’”aria rapida” di Charlie Brown. Il vento è un ciclista infaticabile che in tanti posti pedala sempre, giorno e notte, estate e inverno, spinto dalle semplici ma poco conosciute leggi della meteorologia. In quei posti basta drizzare un’elica dalle lunghe pale per intercettare una piccola parte dell’energia meccanica del vento; una grande dinamo imperniata sul mozzo dell’elica basta poi per convertirne magicamente (e pulitissimamente, se permettete il bisticcio) il moto in corrente elettrica.
In Italia, dopo tanti anni di inerzia, la corsa verso la generazione di energia eolica è finalmente cominciata e nel solo 2008 sono state installate e attivate, alla chetichella e senza roboanti annunci governativi, pale eoliche per ben 1000 megawatt. La potenza eolica complessiva installata in Italia è ora pari a due di quelle centrali di cui si parlava ma la cosa interessante è che in pochissimo tempo questo potenziale raddoppierà e quadruplicherà.
Pedalate e pensateci.
PS La foto in alto ritrae William Kamkwamba l’uomo che grazie all’ausilio di una bicicletta ha costruito per il suo villaggio in Africa una generatore eolico. Guarda e leggi la sua storia nel post a lui dedicato circa un anno fa.
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C’e’ qualche ambito della vita collettiva che questo governo riuscira’ a non danneggiare? Rimettere in gioco il nucleare e’ una delle idee piu’ sciagurate degli ultimi anni…oops dimenticavo le ronde civili, la trasformazione dei medici in poliziotti, la protezione delle ‘alte cariche’ dello stato dai possibili processi…ecc. Grazie per aver segnalato la storia del ragazzo del Malawi, mano sul cuore per lui.