
E’ da tempo che “profetizziamo” il ritorno della cultura materiale, quella delle cose ben fatte, dei manufatti realizzati “a regola d’arte”, come si diceva una volta. A tal pro c’è un libro di sicuro interesse che segnaliamo:
L’uomo artigiano di Richard Sennett stampato di recente da
Feltrinelli.
Sennett è chiaro in proposito: “
il buon lavoro fatto con arte, sapienza e intelligenza è importante per vivere bene e per questo l’uomo artigiano è un modello a cui ispirarsi“.
Se poi ci metti la crisi economica che incalza e comincia a mordere la carne viva di tanti lavoratori, beh, allora rincuora un po’ e fa piacere segnalare il coraggio di tre amici con più di 50 anni che ricaricano la molla della loro vita attorno alla passione per la bicicletta: per farla ripartire.
Con un progetto che si chiama
Orco Cicli nato per costruire biciclette su

misura, con pezzi e materiali d’epoca, ma soprattutto realizzate con quella cura di un tempo che la fretta e la massimizzazione del profitto ha lentamente distrutto. Biciclette progettate per durare sempre.
Alla faccia della cultura dell’usa_e_getta_tanto_costa_poco.
Orco Cicli, un nome da fiaba che solletica l’immaginario e diventa simbolo di un’imprenditoria che ritorna ai “fondamentali”: passione e cura del fare. Che nasce dalla storica associazione
+bici e elegge a proprio quartier generale un ex studio editoriale in via Pastrengo 7 a Milano.
Che l’editoria fosse in crisi lo sapevamo. Adesso sappiamo anche che
il restauro conservativo della bicicletta è cominciato.