La Puglia amica della bicicletta
Ancora una volta la Regione Puglia mostra una sensibilità particolare nei confronti della mobilità ciclistica. Dopo il provvedimento dell’estate 2007 che consente di trasportare gratuitamente le biciclette sui treni regionali, ecco ancora una volta un atto chiaro di attenzione verso chi si sposta sulle due ruote non motorizzate.
Ricordate la petizione Fiab volta a tutelare chi usa la bicicletta per recarsi al lavoro?
Riassumiamo. Chi usa la bicicletta per andare ogni giorno al lavoro, in caso di incidente in itinere, è penalizzato.
In base alla normativa vigente oggi, viene tutelato l’infortunio subito dal lavoratore assicurato, nel normale percorso dalla dimora abituale al lavoro e ritorno, solo se il percorso viene coperto a piedi o con un mezzo pubblico. Per quanto riguarda il mezzo privato, invece, l’uso deve essere “necessitato” ovvero non deve esserci un’alternativa pubblica utile. Di conseguenza la scelta della bicicletta per recarsi al lavoro è considerata alla stessa stregua di qualsiasi altro mezzo privato. Ecco che viene respinta la domanda di indennizzo del ciclista che subisce un infortunio, ma che avrebbe potuto usare il mezzo pubblico. “Ci sembra che l’uso della bicicletta sia da considerare socialmente utile e meritevole, alla stregua di quello del mezzo pubblico” dicono dalla Fiab e chiedono da tempo di favorire un piccolissimo correttivo sul piano giuridico che accolga anche la bicicletta tra i mezzi provvisti di copertura assicurativa in caso di infortunio in itinere.
Del resto “nell’ambito delle politiche a sostegno della Mobilità Sostenibile si ritiene che debba rientrare a pieno titolo l’incentivazione della bicicletta e che, pertanto, sia necessario attivare, in ogni possibile ambito legislativo e amministrativo, provvedimenti che ne favoriscano e tutelino l’uso”.
Ritoriniamo alla Regione Puglia. Cosa ha fatto è presto detto. Su proposta dell’Assessore ai Trasporti Mario Loizzo, ha approvato la delibera n. 466 del 24 marzo 2009 di adesione e sostegno alla petizione promossa dalla Fiab per chiedere che la legge sull’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro venga integrata con il riconoscimento dell’infortunio in itinere anche per chi si reca al lavoro in bicicletta.
“Mi è sembrato doveroso e necessario, dice l’assessore Loizzo, proporre alla Giunta regionale di aderire alla petizione promossa dalla Fiab, per chiedere che la normativa italiana sugli infortuni sul lavoro riconosca anche l’infortunio in itinere che dovesse capitare a chi si sposta in bicicletta nel percorso casa-lavoro.
Non è possibile, da un lato chiedere ai nostri concittadini di usare la bicicletta come mezzo di trasporto utile a decongestionare le strade, ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, combattere i consumi energetici e la dipendenza dai combustibili fossili, e dall’altro essere insensibili alle carenze del legislatore che, risentendo di una mentalità diffusa, non ritiene la bicicletta un mezzo di trasporto a tutti gli effetti, utile invece sempre più, specie in questo momento di crisi economica, anche a riconsiderare la bicicletta come veicolo che fa risparmiare“.
Un esempio questo della Regione Puglia da seguire e cogliere senza titubanza. Cominciando col proporlo anche nei nostri territori e cominciando con l’inserirlo tra i desiderata dei ciclisti per i futuri sindaci.
Ricordate la petizione Fiab volta a tutelare chi usa la bicicletta per recarsi al lavoro?
Riassumiamo. Chi usa la bicicletta per andare ogni giorno al lavoro, in caso di incidente in itinere, è penalizzato.
In base alla normativa vigente oggi, viene tutelato l’infortunio subito dal lavoratore assicurato, nel normale percorso dalla dimora abituale al lavoro e ritorno, solo se il percorso viene coperto a piedi o con un mezzo pubblico. Per quanto riguarda il mezzo privato, invece, l’uso deve essere “necessitato” ovvero non deve esserci un’alternativa pubblica utile. Di conseguenza la scelta della bicicletta per recarsi al lavoro è considerata alla stessa stregua di qualsiasi altro mezzo privato. Ecco che viene respinta la domanda di indennizzo del ciclista che subisce un infortunio, ma che avrebbe potuto usare il mezzo pubblico. “Ci sembra che l’uso della bicicletta sia da considerare socialmente utile e meritevole, alla stregua di quello del mezzo pubblico” dicono dalla Fiab e chiedono da tempo di favorire un piccolissimo correttivo sul piano giuridico che accolga anche la bicicletta tra i mezzi provvisti di copertura assicurativa in caso di infortunio in itinere.
Del resto “nell’ambito delle politiche a sostegno della Mobilità Sostenibile si ritiene che debba rientrare a pieno titolo l’incentivazione della bicicletta e che, pertanto, sia necessario attivare, in ogni possibile ambito legislativo e amministrativo, provvedimenti che ne favoriscano e tutelino l’uso”.
Ritoriniamo alla Regione Puglia. Cosa ha fatto è presto detto. Su proposta dell’Assessore ai Trasporti Mario Loizzo, ha approvato la delibera n. 466 del 24 marzo 2009 di adesione e sostegno alla petizione promossa dalla Fiab per chiedere che la legge sull’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro venga integrata con il riconoscimento dell’infortunio in itinere anche per chi si reca al lavoro in bicicletta.
“Mi è sembrato doveroso e necessario, dice l’assessore Loizzo, proporre alla Giunta regionale di aderire alla petizione promossa dalla Fiab, per chiedere che la normativa italiana sugli infortuni sul lavoro riconosca anche l’infortunio in itinere che dovesse capitare a chi si sposta in bicicletta nel percorso casa-lavoro.
Non è possibile, da un lato chiedere ai nostri concittadini di usare la bicicletta come mezzo di trasporto utile a decongestionare le strade, ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, combattere i consumi energetici e la dipendenza dai combustibili fossili, e dall’altro essere insensibili alle carenze del legislatore che, risentendo di una mentalità diffusa, non ritiene la bicicletta un mezzo di trasporto a tutti gli effetti, utile invece sempre più, specie in questo momento di crisi economica, anche a riconsiderare la bicicletta come veicolo che fa risparmiare“.
Un esempio questo della Regione Puglia da seguire e cogliere senza titubanza. Cominciando col proporlo anche nei nostri territori e cominciando con l’inserirlo tra i desiderata dei ciclisti per i futuri sindaci.