Ravenna sharing
avenna dove è sepolto padre Dante e dove i pesci rossi nuotano tranquilli, nella cripta allagata della chiesa di S. Francesco. Proprio di fronte alla chiesa una rastrelliera di bici rosse, un po’ diverse da quelle di Bologna, ma si aprono con la stessa chiave… Ho trovato, stacco la bici e parto verso il posteggio dove ho lasciato la macchina e il portafoglio. I musi lunghi spariscono, bravo papà, ti aspettiamo qui.
È dura però, la bici pesa, ho asciugato il sellino prima di appoggiarci i miei quarti posteriori ma un po’ d’acqua mi inzuppa lo stesso il fondo dei pantaloni, ‘ste cavolo di selle imbottite. Continua a piovere, non forte ma fitto… Devo concentrarmi sul percorso, non ricordo bene nel nostro girovagare quante voltate abbiamo preso. Eccola, la chiesona di Santa Maria al Porto e, un po’ più avanti, la meta.
Ora che ho di nuovo dei soldi in tasca devo solo rifare all’indietro lo stesso giro, ma decido di no, ho una bici e posso arrivarci diversamente, imbocco uno stradello di fronte al posteggio, la direzione è giusta, l’orientamento non mi abbandona mai, ma accidenti… la strada è lastricata di pietroni e la bici pubblica me li rimbalza tutti nella schiena, sia benedetto l’asfalto e l’inventore Dunlop delle camere d’aria. Insomma, coraggio, mi stanno aspettando, e così pestando e bestemmiando arrivo, non so se più bagnato di pioggia o di sudore. E ora bici a posto e recupero la chiave… No, non si stacca la chiave, maledetta non vuole più tornare fuori. Guardo la famiglia che se ne sta sotto il portico in attesa al riparo dalla pioggia. Allora arrivano a vedere che succede. Porca miseria se non recupero la chiave è un casino, la bici resta libera. Papà, il numero è sbagliato, dice Alberto. Boia, ha ragione il cinno, sto tentando di recuperare la chiave 75 con la bici 76 e giustamente la cosa non funziona.
Risolto l’inghippo, bravo ragazzo, tutti al bar, e chi se ne frega se piove.
Foto di rosa_pedra