Giro d’Italia in Bolletta [10]
Stamattina mi sono alzato per andare alla partenza, a Cuneo.
Solo lì ho saputo che il decano dei motociclisti del giro era appena morto…
rivedendo le foto della sua motocicletta sbriciolata dopo l’impatto mi sono ricordato di un episodio: Ferrara, angolo via Savonarola con via Ugo Bassi. Chi proviene da via Savonarola ha uno stop, dipinto sull’asfalto e attaccato a una casa nel formato ‘cartello rotondo’. Passo di lì quasi tutte le notti in bicicletta. La città a quell’ora è deserta e spesso mi godo la sbiciclata con le mani in tasca, pensando a quel che farò il giorno dopo.
Una volta, avvicinandomi all’incrocio, sento un ronzio da fuoristrada aumentare di volume, fino a tramutarsi in boato. Il suv taglia l’incrocio da via Savonarola almeno ai 90 all’ora, passa a pochi centimetri dalla mia bicicletta, che ha diritto di precedenza. Urlo ‘vaffanculo’ più forte che posso, e dopo pochi metri il suv si pianta. Si è reso conto, borbotto, di aver fatto la cazzata del secolo… abbassa il finestrino e urla ‘vaffanculo te, coglione’.
So che questo aneddoto non è originale, che capita sovente a molti ciclisti. So anche però che la precedenza agli incroci non è una gara a chi ce l’ha più lungo, come molti pensano.
Per oggi non mi sento di scrivere altro, se non che sono a quota 112 € di spese e Roma si avvicina.
Solo lì ho saputo che il decano dei motociclisti del giro era appena morto…
rivedendo le foto della sua motocicletta sbriciolata dopo l’impatto mi sono ricordato di un episodio: Ferrara, angolo via Savonarola con via Ugo Bassi. Chi proviene da via Savonarola ha uno stop, dipinto sull’asfalto e attaccato a una casa nel formato ‘cartello rotondo’. Passo di lì quasi tutte le notti in bicicletta. La città a quell’ora è deserta e spesso mi godo la sbiciclata con le mani in tasca, pensando a quel che farò il giorno dopo.
Una volta, avvicinandomi all’incrocio, sento un ronzio da fuoristrada aumentare di volume, fino a tramutarsi in boato. Il suv taglia l’incrocio da via Savonarola almeno ai 90 all’ora, passa a pochi centimetri dalla mia bicicletta, che ha diritto di precedenza. Urlo ‘vaffanculo’ più forte che posso, e dopo pochi metri il suv si pianta. Si è reso conto, borbotto, di aver fatto la cazzata del secolo… abbassa il finestrino e urla ‘vaffanculo te, coglione’.
So che questo aneddoto non è originale, che capita sovente a molti ciclisti. So anche però che la precedenza agli incroci non è una gara a chi ce l’ha più lungo, come molti pensano.
Per oggi non mi sento di scrivere altro, se non che sono a quota 112 € di spese e Roma si avvicina.