Giro d’Italia in Bolletta [19]
Oggi si prospetta una giornata tranquilla per i corridori. Non per noi al seguito. 170 km tra saliscendi aspettano gli atleti. Purtroppo aspettano anche noi... 170 km di cui 50 dietro al gruppo e alle ammiraglie (quindi a 40kmh). Le previsioni dicono che noi arriveremo, spingendo a tavoletta, verso le 16. Un’ora scarsa prima degli atleti.
Allora spiego al mio rottame a 4 ruote, ormai sfiancato come il cavallo di Tex nel deserto del Gila, che deve tenere duro quest’oggi.
Si avverte la tensione nell’aria. Con i giornalisti di La7 e gli ambulanti di ciarpame rosa è guerra… Sorpassi, controsorpassi, e il gruppo che a pochi km segue parallelamente il nostro tragitto. Benevento non arriva mai… trattori da superare, inchiodate agli autovelox, salite e discese, salite e discese… Finalmente alle 16 incontro un convoglio di auto della Corsa Rosa e mi metto in coda. Sfiliamo per Benevento, mi slaccio i pantaloni e mi rilasso… è fatta!
Per raggiungere il parcheggio stampa devo transitare con loro sul traguardo. Ma improvvisamente la carovana si ferma. Rimaniamo fermi per una manciata di minuti. Nulla si muove. Davanti a me la macchina di La7 (alla fine mi ha battuto!) e le macchine sponsor cariche di berrettini, braccialetti e altre cazzatine orripilanti. La macchina di La7 scarta sulla sinistra e la seguo. Si infila tra l’Estathè e la Liquigas, e la seguo. Poi si ferma a parlottare coi vigili. Intanto il flusso riparte, e io con loro.
Siamo in prossimità del traguardo… Stop! Musica a palla! E’ arrivata la Carovana Sponsor! Decine di fighe semisvestite escono dalla colonna di auto in cui mi sono infilato e iniziano a sculettare lanciando gadget… Non so come ma sono finito dritto nella merda! Non posso far altro che aspettare, seduto in macchina mentre intorno a me tutti urlano, tutti sudano, tutte sculettano! Questo inferno dura non meno di un quarto d’ora, coi ciclisti che ormai alitano sulla città! Che cazzo ci fa in mezzo a queste scintillanti vetture la mia macchina lercia, con le coperte polverose che coprono briciole di crackers, Gazzette vecchie bacucche, bottiglie di minerale vuote, magliette della Gangbang e il sacco a pelo?
Con il senso dell’ineluttabile attendo che la carovana riparta e che qualche pezzo grosso mi convochi per un cazziatone coi fiocchi. E con la mia provinciale ingenuità mi chiedo: dove ho sbagliato? E soprattutto: ma perchèé sti fottuti sbirri, finanzieri, municipali non appoggiano la macchinetta fotografica e non ci dicono mai dove dobbiamo o non dobbiamo andare?
La risposta, caro Quelo, è dentro di me. Ed è GIUSTA!
Sono stanco, depresso e sfiancato nel fisico.
Mi rimangono 70 euro nel portafogli. Finora ne ho spesi 195.
Ce la farò ad arrivare a Roma?
Allora spiego al mio rottame a 4 ruote, ormai sfiancato come il cavallo di Tex nel deserto del Gila, che deve tenere duro quest’oggi.
Si avverte la tensione nell’aria. Con i giornalisti di La7 e gli ambulanti di ciarpame rosa è guerra… Sorpassi, controsorpassi, e il gruppo che a pochi km segue parallelamente il nostro tragitto. Benevento non arriva mai… trattori da superare, inchiodate agli autovelox, salite e discese, salite e discese… Finalmente alle 16 incontro un convoglio di auto della Corsa Rosa e mi metto in coda. Sfiliamo per Benevento, mi slaccio i pantaloni e mi rilasso… è fatta!
Per raggiungere il parcheggio stampa devo transitare con loro sul traguardo. Ma improvvisamente la carovana si ferma. Rimaniamo fermi per una manciata di minuti. Nulla si muove. Davanti a me la macchina di La7 (alla fine mi ha battuto!) e le macchine sponsor cariche di berrettini, braccialetti e altre cazzatine orripilanti. La macchina di La7 scarta sulla sinistra e la seguo. Si infila tra l’Estathè e la Liquigas, e la seguo. Poi si ferma a parlottare coi vigili. Intanto il flusso riparte, e io con loro.
Siamo in prossimità del traguardo… Stop! Musica a palla! E’ arrivata la Carovana Sponsor! Decine di fighe semisvestite escono dalla colonna di auto in cui mi sono infilato e iniziano a sculettare lanciando gadget… Non so come ma sono finito dritto nella merda! Non posso far altro che aspettare, seduto in macchina mentre intorno a me tutti urlano, tutti sudano, tutte sculettano! Questo inferno dura non meno di un quarto d’ora, coi ciclisti che ormai alitano sulla città! Che cazzo ci fa in mezzo a queste scintillanti vetture la mia macchina lercia, con le coperte polverose che coprono briciole di crackers, Gazzette vecchie bacucche, bottiglie di minerale vuote, magliette della Gangbang e il sacco a pelo?
Con il senso dell’ineluttabile attendo che la carovana riparta e che qualche pezzo grosso mi convochi per un cazziatone coi fiocchi. E con la mia provinciale ingenuità mi chiedo: dove ho sbagliato? E soprattutto: ma perchèé sti fottuti sbirri, finanzieri, municipali non appoggiano la macchinetta fotografica e non ci dicono mai dove dobbiamo o non dobbiamo andare?
La risposta, caro Quelo, è dentro di me. Ed è GIUSTA!
Sono stanco, depresso e sfiancato nel fisico.
Mi rimangono 70 euro nel portafogli. Finora ne ho spesi 195.
Ce la farò ad arrivare a Roma?