Revival della bicicletta a Pechino
Quando hai a che fare con 20 milioni di abitanti e 4 milioni di auto private la parole inquinamento o traffico possono diventare un incubo. E’ quello che accade a Pechino ogni giorno.
E dire che questa città, un tempo, era simbolo della bicicletta. Solo 20 anni fa c’erano infatti 4 milioni di biciclette in circolazione nella capitale cinese, ovvero il 60% della popolazione utilizzava questo mezzo di trasporto. Poi c’è stato lo “sviluppo” e l’innamoramento dell’auto e del SUV fino a ridurre quella percentuale di utenti in bicicletta sotto il 20%.
Ma qualche giorno fa come riferisce Xinhuanet le autorità di Pechino hanno annunciato provvedimenti per incentivare i cittadini a usare nuovamente la bicicletta sperando di portare al 23% entro il 2015 la percentuale di ciclisti in città. Un obiettivo che prevede anche la creazione di un sistema di bikesharing all’altezza della città: un migliaio di stazioni per 50.000 biciclette dislocate perlopiù in prossimità di fermate bus e stazioni ferroviarie. Insomma, il “restauro conservativo” della bicicletta, seppure in ritardo, sta cominciando anche in Cina.
Una buona notizia non solo per loro, ma per l’intero pianeta.
Ulteriori riflessioni in proposito le trovate su Nuova mobilità.
E dire che questa città, un tempo, era simbolo della bicicletta. Solo 20 anni fa c’erano infatti 4 milioni di biciclette in circolazione nella capitale cinese, ovvero il 60% della popolazione utilizzava questo mezzo di trasporto. Poi c’è stato lo “sviluppo” e l’innamoramento dell’auto e del SUV fino a ridurre quella percentuale di utenti in bicicletta sotto il 20%.
Ma qualche giorno fa come riferisce Xinhuanet le autorità di Pechino hanno annunciato provvedimenti per incentivare i cittadini a usare nuovamente la bicicletta sperando di portare al 23% entro il 2015 la percentuale di ciclisti in città. Un obiettivo che prevede anche la creazione di un sistema di bikesharing all’altezza della città: un migliaio di stazioni per 50.000 biciclette dislocate perlopiù in prossimità di fermate bus e stazioni ferroviarie. Insomma, il “restauro conservativo” della bicicletta, seppure in ritardo, sta cominciando anche in Cina.
Una buona notizia non solo per loro, ma per l’intero pianeta.
Ulteriori riflessioni in proposito le trovate su Nuova mobilità.