“Città del Messico ciclabile”. Ce la racconta Pino Cacucci
A Città del Messico ogni anno si realizzano nuove piste ciclabili protette, aumentano le biciclette di uso pubblico gratuito e i relativi parcheggi di scambio, e la domenica all’alba buona parte delle strade del vasto centro storico vengono chiuse al traffico fino a sera, per permettere ai ciclisti di sciamare senza alcun pericolo. Inoltre, negli ultimi anni sono state pedonalizzate definitivamente alcune importanti vie del centro, come l’Avenida Francisco Madero che congiunge l’Alameda Central – con il magnifico Palacio de Bellas Artes – allo Zocalo, la piazza principale che è anche una delle più grandi al mondo. I negozianti, che si vedono sfilare davanti decine di migliaia di persone e potenziali clienti dalla mattina a sera inoltrata, sembrano più che soddisfatti… Per incentivare l’uso del pedale, il sindaco-governatore Marcelo Ebrard aveva addirittura imposto l’obbligo ai dipendenti pubblici di recarsi al lavoro per almeno un giorno al mese in bicicletta, giusto per dare il buon esempio (e lui lo ha dato per primo). L’unico ad aver “disobbedito” è stato il capo della polizia capitolina, che ha dichiarato di non poter contare su un’adeguata protezione della scorta durante il tragitto ciclistico. Il sindaco lo ha esonerato, in attesa di inventare una bicicletta a carenatura blindata integrale che possa garantire la sicurezza al comandante della polizia metropolitana.
Nel frattempo, il corpo degli agenti del Centro Historico ha un numeroso contingente di ciclisti su MTB, che nel traffico risultano molto più celeri, agili ed efficaci delle autopattuglie. Certo non sarà solo per merito loro, ma Città del Messico registra negli ultimi anni dei dati sul calo della microcriminalità non solo confortevoli ma entusiasmanti, soprattutto nel rivitalizzato centro, dove la presenza di così tante persone a piedi e in bici, che invadono ogni via e piazza, ha letteralmente abbattuto la “percezione di insicurezza” dei cittadini, ed enormemente migliorato le condizioni dei loro bronchi e polmoni (continuano infatti a diminuire i livelli di inquinamento, un “miracolo” che è frutto di politiche ambientali capillari e severe). Mentre il nord del paese è flagellato dalla guerra al narcotraffico, Città del Messico, con i suoi oltre venti milioni di abitanti, va in netta controtendenza.
Pino Cacucci
La photogallery è di Pino Cacucci