




















E allora?
Allora verso la fine del film c’è una scena epica e mozzafiato ambientata a Copenaghen, in cui il protagonista viene scoperto dai nazisti ma è salvato dall’arresto grazie a… un’orda di ciclisti.
Una vera e propria e spontanea “Critical mass” ante litteram, con centinaia di cittadini in bicicletta e triciclo che si interpongono tra il camioncino dei fuggitivi e la camionetta dei soldati, salvando la vita ai primi e beffando i secondi.
Secondo il Mereghetti, mia bibbia cinematografica personale, il film si ispira a una storia vera.
C’è anche una delle prime apparizioni in film di Klaus Kinsky, in una particina di ebreo morente, una bel contrappasso per chi come lui aveva sia pur brevemente combattuto nella Wehrmacht.
…e ricordiamo con piacere anche la brava ed affascinante Lilli Palmer, poi attrice ne “I ragazzi venuti del Brasile”. Perchè, anche cinematograficamente, siamo antinazisti a prescindere. Direbbe Totò.
Cristiano dalianera