Città del Messico in bici di Pino Cacucci
Riceviamo dallo scrittore Pino Cacucci e volentieri pubblichiamo, questo articolo sull’uso della due ruote nel suo amato Messico, dove la bicicletta sembra attecchire tra tutti gli strati sociali e pare, stando alla foto qui accanto, abbia sedotto anche il subcomandante Marcos.
Il racconto è esemplificativo del fatto che anche in una delle metropoli più caotiche e inquinate (ma non lo era anche Londra prima della “cura” di Ken il Rosso?) è possibile, se c’e’ la cultura e la volontà politica giusta, avviare una inversione di tendenza. Ma lasciamo parlare Pino….
Nel recente passato Città del Messico veniva citata come esempio di inquinamento. Ma negli ultimi vent’anni la megalopoli per eccellenza ha avviato una fitta serie di provvedimenti a tutela dell’ambiente che hanno drasticamente ridotto le emissioni di gas serra con severe leggi sia sul traffico che sull’industria; come risultato basti l’esempio delle polveri sottili, che mediamente sono inferiori dal 30% al 50% rispetto a una città italiana come Bologna. Ma soprattutto Città del Messico sta promuovendo la bicicletta come mezzo di spostamento grazie a una serrata campagna di sensibilizzazione che non ha eguali nel resto del mondo. La capitale messicana è uno stato a sé della federazione, il DF, il più popoloso (18 milioni di abitanti, che arrivano a 25 se si considera la cosiddetta “area metropolitana”, che sconfina nello stato limitrofo omonimo, abbreviato in Edomex), e l’attuale sindaco-governatore Marcelo Ebrard ha emanato una legge statale che impone a tutti i dipendenti dell’amministrazione pubblica – dai massimi funzionari agli impiegati, dai poliziotti ai pompieri, dall’entourage del governatore fino agli addetti a manutenzione e raccolta dei rifiuti – di recarsi al posto di lavoro in bicicletta ogni primo lunedì del mese. Ovviamente è un modo per convincere tutti a utilizzarla ogni giorno, ma in “quel giorno” sono semplicemente obbligati, senza eccezioni, compreso il capo della polizia che, avendo posto problemi di sicurezza (auto con la scorta), è stato messo in ferie per un giorno al mese, in modo da non costituire un’eccezione alla regola. L’iniziativa ha scatenato una salutare campagna di propaganda, con centinaia di reporter, fotografi e operatori TV a immortalare l’immane flusso di ciclisti. Pochi giorni fa, tra le tante iniziative a favore della bici, c’è stato un “critical mass nudi alla meta”, con centinaia di ciclisti completamente nudi che hanno sfilato per il centro della metropoli allo scopo di attirare tutta l’attenzione possibile – e ci sono senza dubbio riusciti – sulle difficoltà per chi usa la bici nel traffico, cioè ci si sente “nudi” contro le prepotenze degli automobilisti. Ma va ricordato che attualmente Città del Messico vanta ben 120 km di piste ciclabili protette – alcune addirittura sopralevate per superare i viadotti – ed entro pochi anni il programma dell’amministrazione prevede la realizzazione di ben 300 km! Que Viva México, ciclistas!
Pino Cacucci