Espianto
Ieri sera arrivato in stazione a Castel San Pietro Terme, la bella città in provincia di Bologna dove ho deciso di vivere assieme alla mia signora, vedendo la mia bicicletta – o per meglio dire, quello che ne rimaneva – ho quasi pianto. La scena, vi assicuro, era straziante e non perché si trattava della bici con la quale ho percorso migliaia di km negli ultimi 6 anni, ma per il sapore che ha assunto ai miei occhi la cosa. Un sapore di crudeltà. Il risultato di un azione che trasudava cattiveria, sciacallaggio. Quasi fosse una prova di forza programmata che con strafottenza sembrava dire: “Credi di poter proteggere con tre lucchetti la tua bici? Vuol dire che te la macello e ti estirpo tutto quello che posso portarti via.” Manubrio, freni, cambio, catena, sacche… Per lasciarti giusto le spoglie: il rifiuto dopo l’espianto. Quasi un monito. Il giro d’affari di 20 milioni di euro l’anno solo in Lombardia dei velocipedi “sottratti” ai legittimi proprietari (cronaca milanese del Corriere della Sera di martedì scorso) potrebbe autorizzarci a parlare di recrudescenza dei furti di bicicletta…
Ma al di là di queste ultime considerazioni su Trenitalia che potrebbero essere dettate da “aggressività di proiezione” (non posso prendermela con i ladri e mi scaglio sulle Ferrovie), rimane il problema dei furti e della custodia delle biciclette.
E le soluzioni languono:
- targare le bici?
- Chiedere parcheggi custoditi o videosorvegliati?
- Premere su Trenitalia affinchè attrezzi treni e stazioni (gli scivoli per favore!) al trasporto bici?
- Passare alle biciclette pieghevoli?… …
Che ne pensate?
Mi spiace molto per la tua bici e soprattutto per lo strazio che hai provato. Vicino alla stazione di Castel San Pietro ci deve essere una banda di giovani malviventi che hanno nelle biciclette posteggiate fonte di divertimento e di guadagno. Dubito che qualcuno dei nostri numerosi corpi di polizia si darà pena di fare delle indagini, in ogni caso si possono chiedere, magari collettivamente, al Comune di Cspt varie cose:
1) installazione di una gabbia metallica che racchiude le rastrelliere, chiusa a chiave e di cui la chiave sia disponibile solo ai ciclisti, previo rilascio di dati anagrafici, recapito e numero del documento. E’ un sistema antifurto molto efficace che ho visto in Svizzera.
2) installazione di un impianto di video sorveglianza che consenta di riprendere le malefatte dei ladruncoli e soprattutto li dissuada dal ripeterle
Personalmente comunque ti consiglio di acquistare (ormai c’è solo l’imbarazzo della scelta, v. anche ebay) una bici pieghevole da portare in treno come bagaglio a seguito senza spese ulteriori: la bici ti segue e così i ladri si “attaccano”.
Un abbraccio
Vittorio
vedere questo vandalismo gratuito, fa veramente andare il sangue alla testa. Lo definisco vandalismo, perchè la perdita di tempo nello smontarti la bicicletta, non giustifica certamente gli introiti del bottino “strappato” alla tua bici. Non solo, la mancanza di tutela da parte delle amministrazioni nei confronti delle persone che si “ingegnano” negli spostamenti senza inquinare, mi fa anche stare peggio.Soluzioni????
A.M
Ora c’è anche la pieghevole robusta adatta alle strade urbane:
v. il sito http://www.dahon.com , modello Cadenza8
Costa meno di 1000$ e mi sembra bellissima!
Ciao
…solo ora leggo….
ti dedico questa, sperando di risollevarti d’animo, anche solo per un attimo
Le bici abbandonate alla stazione
non le guarda più neanche il facchino
senza ruota freno carter e padrone
campanello catena né sellino