Odissea abruzzese (seconda puntata)
Dopo la prima parte del suo racconto eccovi la seconda puntata.
La Direzione Regionale Abruzzo di Trenitalia si trova al secondo piano della Stazione Centrale di Pescara. Entro e trovo un ufficio ben illuminato e spazioso. Chiedo di poter parlare con qualcuno in merito al trasporto bicicletta sul treno. Vengo indirizzato verso la scrivania di una giovane impiegata addetta alle offerte commerciali di Trenitalia. Espongo il mio caso e aspetto la risposta. La risposta è semplice e chiara: Trenitalia ritiene che in Abruzzo l’offerta commerciale relativa all’abbonamento del trasporto bicicletta può essere un problema, perché nel caso avesse successo, Trenitalia con i mezzi a disposizione potrebbe aver problemi a garantirne il servizio. Come dire, Trenitalia non vuole trovarsi nella situazione in cui un abbonato (e quindi un avente diritto) si trovasse nella condizione di non poter salire sul treno perché non c’è spazio per la sua bicicletta, nonostante abbia pagato un abbonamento e quindi provvisto di regolare titolo di viaggio.
Faccio notare alla solerte signora che nel mio caso , ad esempio, sia all’andata che al ritorno utilizzo treni praticamente vuoti o poco affollati. Ma la discussione è oramai chiusa. Così mi congedo dicendo che avrei mandato una protesta ufficiale al Direttore dell’ufficio Direzione Regionale Abruzzo attraverso raccomandata e che avrei informato i giornali locali di questo assurdo controsenso.
E così una volta a casa preparo la mia lettera di protesta ed invio una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui accludo anche copia della richiesta di abbonamento annuale trasposto bicicletta dell’Emilia Romagna. Dopo circa una settimana arriva la risposta dell’Ufficio regionale Trenitalia a nome del Direttore.
Il contenuto della sua risposta può essere riassunto in questa dichiarazione: “per la regione Abruzzo non sono mai stati istituiti abbonamenti mensili per la bicicletta legati all’abbonamento del cliente pendolare e anche il passato abbonamento di 12 mesi (abrogato nel 2002 perché scarsamente richiesto) era dedicato ad una clientela appassionata di cicloturismo”.
Quindi come si evince chiaramente dalla lettera del Direttore siamo di fronte ad una contraddizione allarmante: da una parte Trenitalia ha paura di offrire un abbonamento per trasporto bici perché non ne saprebbe garantire il servizio in caso di successo dello stesso, dall’altra ne abroga uno esistente perché scarsamente richiesto. Fantastico, complimenti.
Ritorno nuovamente alla carica per chiedere spiegazioni all’Ufficio regionale … oramai conosco bene la strada. (continua)
il racconto diventa sempre più interessante! aspetto le prossime puntate.
alessandro