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La legge della bicicletta

La legislazione attuale favorisce la mobilità ciclabile?” Ruota attorno a questa domanda la tavola rotonda in programma domani mattina, a Ferrara a partire dalle ore 10.00 presso il Ridotto del Teatro Comunale.

L’elenco dei partecipanti è di tutto rispetto e prevede anche la partecipazione di esponenti politici sia di governo che di opposizione. Sono stati invitati a prenderne parte deputati membri della Commissione Ambiente e Trasporti della Camera e il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, On. Roberto Menia.

Ma risposte sul tema dovrebbero giungere anche dall’On.Carmen Motta (PD) che ha presentato un progetto di legge per il rifinanziamento della legge 366/98, l’unica in Italia dedicata alla mobilità ciclabile da molti anni ignorata dai governi che non hanno provveduto a destinare risorse economiche in sede di finanziaria.

Si parlerà sicuramente delle strategie pro mobilità in bicicletta, non solo sul piano cicloturistico (con la lenta costruzione della rete nazionale di percorsi ciclabili), ma anche su quello dell’uso quotidiano per gli spostamenti casa lavoro.
E non mancheranno anche gli interventi volti a favorire misure economiche di sostegno ai ciclisti che usano la bici per andare al lavoro come è avvenuto negli Stati Uniti con la Bicycle Commuter Act che mette nella busta paga 20 dollari in più al mese per chi usa la bicicletta. Ne parlerà l’On. Alessandro Bratti che ha fortemente voluto organizzare questo incontro nella Ferrara dell’anno dedicato alla bicicletta. 
Ultimo, ma non per questo meno importante il contributo della Fiab, da sempre impegnata sui temi del ciclismo urbano e della sua tutela. Interverrà per l’occasione il Presidente Antonio Dalla Venezia che abbiamo sentito qualche settimana fa su queste pagine.
A moderare l’incontro Alberto Fiorillo giornalista di “Il Venerdì di Repubblica” ma anche curatore dello studio Ecosistema Urbano di Legambiente che propone una ricetta per migliorare le nostre città: la formula del 30-30-30 da raggiungere entro il 2020. Di cosa si tratta?

Primo: 30% di corsie protette per la mobilità sostenibile.
Secondo: Estensione anche alle periferie di zone 30
Terzo: raggiungere il 30% di mobilità dolce entro il 2020

0 Comments

  1. A quanto pare i redattori del DDL sicurezza in esame al senato sono, per usare un eufemismo, alquanto restrittivi sul tema mobilità alternativa.

    Dal sito DiarioDelWeb:

    “Nel DDL sulla sicurezza in discussione al Senato, tra le novità in materia di codice stradale contenute nel testo, ce n’è una secondo cui un titolare di patente che conduca un veicolo per il quale non sia richiesta una licenza di guida potrà subire comunque il ritiro, la sospensione e la revoca della patente. E’ un fatto assolutamente rilevante che potrà determinare, per esempio, molte penalità per il ciclista patentato che guiderà in stato di ebbrezza o che semplicemente attraverserà l’incrocio incurante del semaforo rosso. Si parla, dunque, di una decurtazione dei punti della patente anche quando un guidatore non sarà al volante della propria auto ma seduto sul sellino della sua bicicletta. «Questa norma, anche se pensata per migliorare la sicurezza stradale, in realtà va nella direzione di penalizzare una categoria già svantaggiata dalla mancanza delle strutture necessarie per consentire l’uso della bicicletta»,- commenta il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli.”

    [tratto da qui]

    Certo ancora non prevedono ancora la patente per la bici. In compenso ci pigliamo il peggio: le sanzioni.

    Come se commettere infrazioni senza possedere la patente fosse meno grave. Andiamo sempre peggio.

    Cristiano dalianera

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