Obbligo di marcatura
Tutto ciò sembra essere una novità talmente sconvolgente che moltissimi, consumatori, fabbricanti e importatori …la rimuovono.
E non solo da noi.
Proprio in questi giorni il Ministero dei trasporti inglese (DfT), che dal 2005 aveva l’obbligo di mettere in soffitta lo standard BS 6120 (e relativa scritta di conformità) per sostituirlo con lo standard EN, ha concesso di finire le scorte di biciclette prive di marcatura EN 147 ancora per altri tre mesi, fino al marzo 09.
Tra l’altro il governo, il parlamento e la Regina devono ancora decidere se recepire la Direttiva Sicurezza Generale di Prodotto che, oltre ad essere uno dei principi fondanti dell’ Unione, è anche la direttiva in base alla quale il prodotto bici va marcato EN147##.
Anche se i traccheggiamenti degli inglesi si possono capire, dato che in UK il pallino l’hanno in mano i traders internazionali più spregiudicati che hanno totalmente distrutto la loro industria della bici, le remore degli Italiani che qualche fabbrica l’hanno ancora da difendere, sono del tutto incomprensibili.
Siccome ho partecipato sin dal suo nascere (nel 1994, da solo, a Milano e a Bruxelles) al progetto europeo di sostituire alla congerie di standard nazionali un unico standard continentale, adesso che la Commissione Europea ha addirittura deciso di riconoscere agli standard EN la presunzione automatica di conformità alla Direttiva DSGP, trovo veramente idiota continuare a ignorare gli obblighi di legge.
Oltretutto l’attuale slowdown delle vendite (ma fortunatamente non per i prodotti di manifattura locale tradizionale e di basso impatto ambientale, virtuosi come la bici) dovrebbe spingerci tutti sulla strada della produzione e consumo di prodotti di qualità Made in Italy/ Made in Europe.
Il comunicato completo di foto lo si può vedere qui
Infine sull’ argomento Marcatura EN c’é anche una presentazione che ho usato per la Conferenza Nazionale di Milano tenutasi nel 2007