Sala Bianca Blues
Tra le allegre note della pizzica, suonata dal gruppo salentino dei Mara e ballata da Silvia dei Taranta Power, ma anche tra e le curiose biciclette d’autore presenti in sala si è svolto venerdì sera a Bologna nella Sala Bianca dello storico Palazzo D’Accursio un interessante e piacevole dibattito sul futuro dell’auto e della mobilità ai tempi della crisi economica e di quella climatica. Merito di Oscar Marchisio che l’ha ideata e che ha condotto la serata e di Bibì Bellini che lo ha aiutato nell’organizzazione, se l’iniziativa ha avuto il successo che meritava: con la sala piena fino alla fine nonostante l’ora tarda e le discussioni che proseguivano nei cortili e in strada.
Intorno al tavolo progettisti, ambientalisti, sindacalisti, giornalisti, in sala uomini politici e semplici cittadini. Che conclusioni si possono trarre dal dibattito dell’altra sera? Che le posizioni sono ancora distanti. In particolare il mondo del lavoro operaio, e del sindacato che lo rappresenta, non sembra ancora aver colto del tutto il rapporto tra automobile (in particolare quella privata e a motore termico) e crisi ambientale. Sembra si continui a pensare che la libertà dell’individuo sia misurabile in termini di cilindrata disponibile al pedale del gas anziché in termini di pubblica garanzia della mobilità nella simultanea salvaguardia della salute personale e planetaria. Né si coglie il potenziale anche occupazionale di una ormai indifferibile rivoluzione sostenibile della mobilità. L’assenza del mondo imprenditoriale era anch’essa significativa. Si vede che in posti dove non si parla di incentivi all’acquisto individuale non è il caso di perdere tempo. Una notazione finale, possibile che non ci fosse nessuna donna disponibile a parlare della sua visione di queste faccende? Solo una voce femminile si è sentita tra il pubblico a fine serata per rimarcare la rilevanza del tema motoristico anche dal punto di vista dell’inquinamento acustico, che affligge i nervi e la salute delle persone tanto quanto quello atmosferico: quella di Ilaria Mancino presidente dell’associazione Sounday di cui abbiamo presentato giorni fa un bel video. Comunque un dibattito di cui si sentiva la mancanza e che andrebbe ripetuto, per sentire ad esempio cosa pensano del tema (e discuterne) i numerosi candidati sindaci di Bologna.